Bonsai Ginseng: come si coltivano per farli durare a lungo?

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La piccola pianta, cioè il Bonsai Ginseng, è una pianta amatissima dai monaci buddisti e tibetani. La storia con cui nasce, che si mescola a mito o leggenda, vede come protagonista un monaco buddista. Per insegnare ai suoi allievi che l’energia del cosmo può essere grande come il palmo della mano, raccolse una radice, che apparteneva ad un grande albero, il ficus, per poi riuscire coltivarlo facendolo rimanere piccolo, piccolo.

Purtroppo, per farlo rimanere di piccole dimensioni, occorre una Cura del Bonsai Ginseng meticolosa. Si deve fare attenzione al terreno ed eseguire una potatura continuativa. Solo cosi rimane “nana”. La bellezza di questa “pianta” è quello di avere anche in casa uno spazio green. Collocare il Bonsai Ginseng in casa gli permette di avere un suo piccolo habitat a cui adattarsi.

Cura Bonsai Ginseng

Si rimane sempre molto affascinanti dai vasi che contengono un “Bonsai” perché è un alberello che possiamo curare e “coccolare”. Sicuramente è un impegno continuativo. Per a mantenerlo sempre verde e vigoroso, ci deve essere un ambiente umido. Essendo una pianta fluviale, ha bisogno di acqua. Un buon terreno drenante, da concimare solo 4 volte all’anno, apporta una base ideale per le radici. Infine, c’è la potatura continua.

Infatti, anche se si crede che il bonsai sia una pianta “nana”, non è assolutamente cosi. Essa rimane di piccole dimensioni solo con una tecnica di potatura Bonsai Ginseng specifica. Si devono spuntare e tagliare i rami in eccesso, non appena spuntano. Si tolgono le eventuali gemme e si recidono le “punte” del fogliame nuovo.

In primavera è in estate, quando la linfa è molto veloce nel tronco, si passa alla fase attiva della flora. La pianta tende ad aumentare la sua produzione di fogliame e quindi occorre effettuate la potatura Bonsai Ginseng ogni 4 giorni.

La perdita delle foglie, qual è la causa

Il Ginseng è una pianta fluviale che ha bisogno di una grande quantità di acqua nell’aria, non tanto nelle radici. L’atmosfera molto arida e secca, crea indubbi problemi, quali la perdita delle foglie.

Per la Cura del Bonsai Ginseng sarebbe opportuno che esso sia collocato in una parte in penombra. Nelle sue vicinanze ci deve essere una ciotola d’acqua. Nel momento in cui l’aria si “asciuga” la ciotola d’acqua permette una sorta di “vaporizzazione”. Aria umida uguale acqua per il bonsai.

Pianta perfetta per un appartamento perché riesce a ricreare un habitat ideale per la sua vita. Una volta che si abitua all’umidità presente il gioco è fatto. L’ambiente di “posizionamento” dovrebbe essere il bagno, dove la condensa permette proprio di avere una buona umidità, oppure anche in cucina.

Le foglie “prendi acqua” del Ginseng

Ebbene, nonostante il Bonsai Ginseng sia una pianta fluviale, non occorre che il vaso sia sempre colmo di acqua, anzi sarebbe opportuno che esso sia svuotato ogni tanto perché questa pianta trae l’acqua che gli occorre proprio dall’umidità dell’aria.

Le foglie del bonsai ginseng sono molto larghe e cuneiformi rivolte verso le radici o verso l’interno del tronco. Mai chiesto perché? Esse riescono a trarre acqua dall’aria umida, la condensano in goccioline che poi ricadono presso il tronco interno oppure verso le radici. Questo “meccanismo” gli permette di rimanere sempre umida e di non seccare.

Si tratta di una caratteristica che permette di capire come mai, nella Cura del Bonsai Ginseng c’è sempre la richiesta di umidità nell’aria piuttosto che nelle radici.