Il patto con il Diavolo di Niccolò Paganini

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Niccolò Paganini fu il più grande compositore violinista dell’Ottocento, creando un’arte musicale giudicata del tutto irripetibile da parte di altri violinisti. Intorno alla figura del più celebre violinista italiano si sono inoltre susseguiti miti e leggende legate soprattutto al suo apparente ‘patto con il Diavolo’, compresi i detti popolari. Paganini operò sulla scia della scuola violinistica italiana, apportando notevoli innovazioni soprattutto sullo staccato e sul pizzicato.

Biografia del violinista

Niccolò Paganini nacque a Genova il 27 ottobre del 1782, deceduto a Nizza il 27 maggio del 1840. In età infantile Paganini prese lezioni di mandolino dal padre avvicinandosi al mondo della musica, indirizzato successivamente verso lo studio del violino. I maestri di Niccolò Paganini furono considerati di poco valore all’interno del suo percorso musicale, etichettando il violinista come un compositore autodidatta.

All’età di 12 anni Paganini tenne diverse rappresentazioni in varie chiese, arrivando al suo primo concerto nel 1795 presso il teatro di Sant’Agostino. Gli intensi studi del violinista lo portarono a perfezionare la propria tecnica fino ad una breve interruzione all’età di 19 anni, dove si dedicò esclusivamente all’agricoltura e allo studio della chitarra a sei corde. All’età di 22 anni Niccolò Paganini tornò nella città genovese accettando l’incarico di primo violino solista presso la corte della principessa di Lucca e Piombino Elisa Bonaparte Baciocchi, la sorella di Napoleone I.

Niccolò Paganini suonò in seguito al castello di Stupinigi di Torino, portando la propria musica in diverse città italiane, dirigendo in pochi anni ben 37 concerti. Nel 1834 la malattia polmonare del violinista u diagnosticata come tubercolosi dal dottor Sito Borda come una tubercolosi, provocandogli diversi problemi di salute evidenti senza rinunciare però alla propria carriera. Niccolò Paginini morì a Nizza all’interno dell’abitazione del presidente del Senato, seppellito in seguito all’interno del cimitero della Villetta di Parma.

Il ‘patto con il Diavolo’ del violinista

Intorno alla figura del violinista Niccolò Paganini si crearono diversi miti e leggende come il famoso patto stretto con il Diavolo in persona. Molte indiscrezioni e mormorii dell’epoca insinuarono un accordo stretto con la figura malefica di Satana associata all’abilità innata e alla tecnica particolare volta alle esecuzioni con il suo violino. L’associazione con il Diavolo era stata fomentata dallo stesso violinista solito prediligere un abbigliamento scuro, oltre alla sua fisionomia scarna dovuta alla sifilide. Lo stesso violino era stato interpretato come uno strumento malefico, realizzato da Satana.

Paganini non ripete

Oltre alle dicerie su di un accordo stretto col il Diavolo la figura del violinista venne inoltre associata al detto ‘Paganini non ripete’. Il detto si originò in conseguenza al concerto tenuto nel febbraio del 1818 presso il Teatro Carignano di Torino. In quell’occasione il violinista si rifiutò di ripetere la sua esecuzione sotto richiesta del re di Sardegna Carlo Felice di Savoia.