Bombici: chi sono e cosa costituiscono?

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Unici animaletti in natura che si avvolgono in un involucro grezzo e bianco. È uno dei pochi insetti da cui si ricava del materiale da utilizzare per la produzione di sete e tessuti.

Chi sono?

Chiamati anche “Bombice del gelso” è un bruco originario della Cina, si nutre in continuazione, che sia giorno o nette, di foglie del gelso.

Quando avviene la trasformazione in crisalide emette un solo lungo filo di bava da 4 aperture della bocche che, a contatto con l’aria, si solidifica. Questo lungo filo varia dai 300 ai 900 metri, e con esso si avvolge fino a diventare un bozzolo bianco.

Il baco ci mette 3-4 giorni a ricoprirsi e questo periodo di tempo è composto da 4 mute che suddivide la vita della larva in 5 età, dopo di esse è pronto a cambiare aspetto, diventando da bruco a falena completamente bianca ma incapace di volare, nutrirsi e nascondersi da eventuali predatori.

Cosa costituiscono?

Data la sua utilità nella produzione di preziose stoffe di seta, questa razza di falena è stata resa addomesticabile per favorire la nascita di nuovi bachi durante la lavorazione di quelli scelti per essere trattati.

La lavorazione consiste nel ricavare il filo di seta dai bozzoli del baco, prima dell’industrializzazione questo lavoro veniva fatto a mano, con le macchine il lavoro si è velocizzato alquanto e si ottengono filati di seta migliori.

Dopo la filatura avviene la trattura e la torcitura.

All’inizio i bachi vengono selezionati e messi a macerare in bacinelle pieni d’acqua dai 70° ai 90°, così si ammorbidisce la sericina, componente gommosa del baco che tiene la bava unita intorno alla larva.

Ovviamente a queste temperature la larva muore.

La “cernita” si fa a mano, ha lo scopo di suddividere i bozzoli in diverse categorie: realissimo, reale, semireale, realino e scarto. Questi ultimi, insieme a quelli difettosi o guasti vengono tolti.

La “macerazione” si compie in acqua riscaldata a vapore.

Poi avviene la “spelaiatura” cioè l’asportazione della peluria che ricopre i bozzoli.

La “scorpinatura” è lo sfregamento dei bozzoli con uno spazzolino.

Con la “trattatura” si trova l’inizio della bava e poi avviene lo srotolamento e la formazione del filamento grezzo attorno a un bastoncino di legno chiamato aspo.

L’ “incannaggio” consiste nel passare la seta delle matasse sui rocchetti di legno che poi vanno infilati nei fusti del filatoio.

L’ambiente dove avviene questa fase dev’essere piuttosto umido.

Lo “stracanaggio” è la pulitura delle sete sporche.

La “binatura” serve per accompagnare in modo parallelo e con la stessa tensione due o più fili greggi o torti.

La “tintura” avviene dopo che la seta viene sgommata dalle sostanze impure.

In commercio i bozzoli vengono classificati secondo la provenienza e la qualità.