Contenzione: che significato ha in campo medico? Cosa prevede la legge?

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Forse non lo avete mai sentito, anche se è spesso il protagonista di tantissime notizie sul TSO oppure su comportamenti specifici per alcuni pazienti, parliamo della contenzione o contenzione medica.

Cos’è? In realtà già il termine aiuta a capire che è un metodo di “contenimento” di alcuni pazienti che hanno diverse disabilità mentali o per comportamenti autolesionistici. Già dagli anni del 1980 la contenzione è stata molto discussa è ancora oggi è fonte di diverse diatribe medico scientifiche.

I mezzi di contenzione sono poi molto logoranti, ma è vero che in alcuni soggetti diventa l’unico modo per impedire che si facciano del male e che facciano male ad altrui soggetti.

Essa avviene con metodi fisici, cioè con dei dispostivi applicati sul corpo che limitano o eliminano la possibilità di movimento, come:

  • Contenzione per il letto (ad esempio imbragature o spondine laterali)
  • Su sedia (completo di un corpetto)
  • Contenzione per segmenti corporei (quali polsiere e cavigliere)
  • Postulare (tipo cuscini anatomici)

Ovviamente ogni metodo studiato è stato sviluppato per determinati soggetti e in determinate situazioni.

Contenzione farmacologica, quando si usa?

Ci sono casi e casi che consentono l’applicazione della contenzione medica. per esempio è possibile che essa sia usata per controllo di comportamenti di “vagare” nei soggetti anziani. Le persone che soffrono di Alzheimer, in determinate occasioni, hanno dei problemi nel rendersi conto di dove siano, diventano violente perché non riconoscono gli altri e quindi si potrà usare un metodo di contenimento in previsione di contattare il medico. Questo consente di avere la certezza di tutelare il soggetto per il suo bene.

Per uso di soggetti che sono agitati e aggressivi, come capita in alcuni pazienti con malattie mentali o psicologiche.

Cosa prevede la legge?

Premettiamo che la contenzione non deve mai essere un metodo abituale di “accudimento”, cioè di blocco dei comportamenti di un soggetto. Si considera come evento straordinario che deve essere motivato per legge.

Nel senso che essi sono usati esclusivamente per la sicurezza del paziente o di altri soggetti vicini, da usare solo con un parere medico e non per scelta personale.

Questa è una soluzione medica a scopo preventivo, cioè di tutela per eventuali stati specifici di malessere mentale con violenza o autolesionismo.

I privati non possono farlo senza un consiglio medico

Sembra quasi assurdo dirlo, ma la contenzione medica non deve essere usata in modo privato. In che senso? Genitori che hanno degli adolescenti problematici, non possono legali al letto, questo è un reato.

Allo stesso tempo, anche per le persone che hanno già avuto una contenzione medica, in ospedale o comunque perché soggetti fragili psicologicamente, non si può poi usare la contenzione a casa appena si vedono agitati.

Si deve intervenire sempre e solo con un parere medico o con un intervento specifico dal pronto soccorso alla presenza di operatori sanitari.