Luce monoraria o bioraria: caratteristiche e differenze di entrambe le tariffe

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Nell’ultimo periodo, il rincaro dei costi per l’energia elettrica sta destando la preoccupazione di molti consumatori, che si sono ritrovati aumenti elevati sulle bollette della luce.

È quindi sempre più diffusa l’esigenza di trovare soluzioni che aiutino a risparmiare quanto possibile sul consumo di energia per riuscire a sostenere le spese che gravano sul bilancio familiare.

Per ridurre i costi della luce ed adeguarli alle proprie esigenze personali, il primo passo è valutare se optare per una tariffa monoraria oppure bioraria.

Tariffa monoraria: in cosa consiste e a chi conviene

Con la tariffa monoraria (F0), il prezzo dell’energia elettrica rimane lo stesso ad ogni ora ed in qualsiasi giorno della settimana, anche durante il weekend e nei giorni festivi. Ciò significa che i kWh consumati avranno sempre lo stesso costo, a prescindere che si decida di utilizzare un elettrodomestico al mattino oppure alla sera.

Tra le offerte più interessanti di luce monoraria per la casa, si segnala “Luce RELAXdell’energy company Pulsee: una formula che propone al contraente una fornitura elettrica proveniente da fonti rinnovabili, ad un prezzo vantaggioso che resta sempre invariato a tutte le ore e sette giorni su sette.

La luce monoraria conviene soprattutto a coloro che trascorrono molto tempo in casa, perché in smart working o per altre necessità personali, e che quindi concentrano circa il 50% del consumo dell’energia elettrica durante le ore diurne.

Rappresenta quindi la scelta migliore per chi vuole utilizzare l’energia elettrica in tranquillità senza limitare i consumi entro specifici giorni ed orari per risparmiare sui costi della bolletta.

Con Pulsee si può procedere all’attivazione direttamente online, con la possibilità di personalizzare l’offerta per renderla perfettamente aderente alle proprie necessità. Per esempio, si può richiedere il cost sharing, vale a dire la suddivisione del pagamento della bolletta tra coinquilini, così come lo zero carbon footprint, con cui è possibile ottenere un’analisi delle proprie abitudini per verificarne il livello di sostenibilità.

Tariffa bioraria: l’alternativa per chi è sempre fuori casa

Completamente diverso è il funzionamento della tariffa bioraria. Infatti, con questa opzione introdotta dall’ARERA nel 2010, si sceglie un sistema che prevede diverse fasce di prezzo della componente energia a seconda dell’orario o del giorno della settimana in cui si consuma l’energia elettrica.

In particolare, quando il dispendio energetico avviene nella fascia F23, ossia dalle 19 alle 8 e tutto il giorno nei weekend e nei giorni festivi, il costo dell’energia è più conveniente rispetto a quando il consumo della luce avviene nella fascia F1, ossia dalle 8 alle 19 tutti i giorni, esclusi weekend e festivi.

Quando si decide di optare per la tariffa bioraria, quindi, è importante essere sicuri che almeno il 65% dei propri consumi si concentri nella fascia F23: questo perché nel sistema biorario l’utilizzo dell’energia elettrica durante la fascia F1, in cui la richiesta è generalmente maggiore, ha un costo più elevato rispetto a quello che si sosterrebbe con la tariffa monoraria per la stessa fascia oraria.

Se si lavora o studia tutto il giorno fuori casa e si consuma l’energia elettrica soprattutto nelle ore serali, durante il fine settimana o nei giorni festivi, la luce bioraria è la soluzione migliore per risparmiare sulla bolletta perché è proprio nella fascia F23 che il prezzo dell’energia è più vantaggioso.