Ultima opera di Verdi: scopriamo qual è?

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Inconfondibile uomo con il cilindro nero in testa e dalla bianca sciarpa corta annodata al collo, Giuseppe Verdi è sempre raffigurato così in ogni quadro o figura quando si parla di lui nei documentari storici, nei libri di storia e di musica, oppure è raffigurata nei suoi album in vinile, cd e anche video musicali sulle più famose piattaforme di musica su internet. Durante il fine ‘800 divenne uno dei più importanti compositori italiani di opere liriche; per questo molte strutture, vie e opere sono dedicate a lui. Prima di scoprire meglio qual è stata la sua ultima opera più importante, vediamo un po’ nel dettaglio la vita di questo noto personaggio nostrano.

Biografia

Giuseppe Francesco Fortunino Verdi nacque il 10 ottobre 1813 a Le Roncole in provincia di Parma, nella regione Emilia Romagna, dato che in quel periodo Parma era sotto l’impero e il comando francese, il  suo nome originale era Joseph Fortunin François Verdi.

Giuseppe studiò a casa italiano e latino da un maestro privato che si chiamava Pietro Baistrocchi, egli però era anche un grande e famoso organista, forse grazie a questa persona che il piccolo Giuseppe volle studiare musica e chiese ai genitori di prendergli una spinetta (strumento a corde simile al clavicembalo).

Grazie a questo strumento divenne uno dei più giovani organisti della storia, infatti aveva solo 8 anni quando il maestro morì e lui prese il suo posto, tutto questo avvenne grazie anche al sostegno del padre e da un famoso mecenate (sostenitore della musica e dei suonatori) Antonio Berezzi, che lo sostenne durante gli studi.

Si diplomò a 13 anni e subito gli fu chiesto di sostituire un musicista durante un grande evento che sarebbe avvenuto nella sua città natale.

Nel 1835 si sposò con la figlia di Antonio Berezzi, Margherita, entrambi avevano 22 anni, 3 anni dopo nacquero i figli Virginia e Icilio ma dopo un anno morirono perché la mortalità infantile era molto alta a causa di malattie e infezioni di cui non se ne conosceva l’esatta cura; nel 1840 anche la moglie morì a causa di un’encefalite.

Nel 1859 si interessò anche di politica dopo che incontrò Giuseppe Mazzini a Londra e gli chiese di scrivere un’inno patriottico.

Nella sua vita scrisse molte opere che sono diventate famose fin da subito e continuano a piacere chi è appassionato di musica classica:

  • Oberto, Conte di San Bonifacio;
  • Un giorno di regno;
  • Nabucco;
  • I Lombardi alla prima crociata;
  • Ernani;
  • I due Foscari;
  • Giovanna d’Arco;
  • Alzira;
  • Attila;
  • Macbeth;
  • I masnadieri;
  • Jérusalem;
  • Il corsaro;
  • La battaglia di Legnano;
  • Luisa Miller;
  • Stiffelio;
  • Rigoletto;
  • Il trovatore;
  • La traviata;
  • Les vêpres siciliennes;
  • Simon Boccanegra;
  • Aroldo;
  • Un ballo in maschera;
  • La forza del destino;
  • Don Carlos;
  • Aida.

L’ultima sua opera

L’ultima opera scritta da Giuseppe Verdi prima di morire a causa di un’ictus si chiama “Falstaff“, essa rappresenta una commedia che fu tratta da un’opera di W. Sheakespeare, “Le allegre comari di Windsor“.