Ecco un’altra specie di albero che produce una resina vegetale. Questo arbusto è poco conosciuto ma non per questo non bisogna parlarne, magari lo si conosce con un altro nome oppure si è solo curiosi di scoprire un nuovo albero.
Caratteristiche
Conosciuto come piccolo albero, ricorda molto un cespuglio dato che è alto dai 5 fino ai 6 m.
Perde le foglie in inverno, in botanica è chiamato “caducifoglio“, ed esse sono larghe e producono un odore resinoso, per questo è classificato anche come “latifoglia“.
Tra aprile e luglio tra i rami spuntano dei fiori formati da grappoli a forma di pannocchie piramidali rossastre, sono divisi tra fiori maschili e fiori femminili.
Si riconoscono dalla struttura particolare che hanno:
- quelli femminili hanno 3 carpelli saldati, di colore rosso acceso, e hanno 3 stilli e 3 stimmi.
- quelli maschili hanno il calice diviso in 5 lacinie acute e hanno i petali a forma di punta lancia, 5 microsporofilli più lunghi del calice, corti filamenti e delle grosse antere.
Il frutto si chiama “drupa“, una specie di pesca che all’inizio è di colore verde, poi quando diventa matura cambia colore diventando rossa/bruna, l’olio di questa drupa è molto grasso, il seme ricorda come gusto e colore al pistacchio.
Questo albero è originario dell’isola di Chio, isola Greca dell’Egeo orientale, nel corso degli anni si è diffusa nelle sponde del Mediterraneo, compreso il Nordafrica, nel Medio Oriente, in India e anche in Italia.
Nasce e cresce principalmente sulle coste, nei pendii nelle fessure di rupi calcaree e aride fino a 1000 m. di altitudine e anche tra i boschi, viene chiamato anche “spaccasasso” perché le sue radici riescono a raggiungere le fessure delle rocce spaccandole e facendosi spazio in esse.
Grazie a questo fatto resiste al gelo e alla siccità.
Esistono in natura 4 specie di Trementina:
- trementina di Borgogna, chiamato anche abete rosso;
- trementina di Strasburgo chiamato anche abete bianco;
- trementina di Venezia (o veneta) chiamato larice comune ;
- trementina italiana, chiamato pino marino.
Curiosità
l legno del terebinto è bruno, venato, pesante, resistente, compatto e viene usato per i lavori di tornitura dato che è adatto alla levigatura.
Dalla corteccia si ottiene la resina, sostanza che hanno scoperto per primi gli Egizi e i Greci e veniva utilizzata come balsamo naturale contro i calcoli.
La resina viene chiamata oggi “Colofonia” è utilizzata per proteggere i violini.
Si può ricavare anche dell’olio essenziale.
Produce anche delle “galle“, malformazioni causate da un parassita, funghi, batteri o insetti e colpisce le foglie, la corteccia, il tronco, le radici e i rami, anche se vengono definiti “tumori della pianta” si è trovato un’opzione migliore per poterle sfruttare.
All’inizio venivano usate per conciare le pelli, in Spagna venivano utilizzate per produrre un vino che serviva a fortificare le gengive, ma ora si è riuscito ad estrarre una sostanza antinfiammatoria.
Le bacche vengono conservate sotto aceto o nel sale, vengono utilizzate per aromatizzare e insaporire piatti a base di carne, si utilizza anche nella preparazione del pane
In Sicilia viene usato per la coltivazione dei pistacchi.