Urlo del cervo: è un richiamo d’amore? Come si riconosce il bramito?

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Molti animali selvatici e selvaggi, che sono di grandi dimensioni, non emettono frequentemente suoni. La vita nella foresta e in spazi remoti, è estremamente dura. Ricca di predatori e di pericoli. Per questi gli animali tendono a “parlare” poco.

L’alce è uno dei re delle foreste del Nord Europa. Vive in ambienti che sono estremamente freddi e dove la sopravvivenza dipende da quale sia la forza che si possiede. L’unico verso che si conosce dell’alce, è il suo “urlo”. Un richiamo che si ode solo in determinati periodi dell’anno, cioè quando sono in amore.

Quando si ode l’urlo del cervo

In Italia sono presenti alcuni territori dov’è possibile udire l’urlo del cervo, ma solo quando si parla di stato brado, cioè libero. In Val Di Rabbi, in Trentino, e in altri parchi Nazionali di Simbruini, della Duchessa o nel parco del Gran Sasso sono presenti questi animali molto grandi.

La stagione degli amori avviene tra settembre fino ai primi di novembre. In questo lasso di tempo c’è l’accoppiamento e la riproduzione. In questi momenti è possibile udire l’urlo del cervo.

Perché è un richiamo d’amore?

Di solito è il maschio che emette questo suono, iniziando a palesare la sua presenza alle femmine. Purtroppo esso attrae anche molti altri maschi che sono pronti alla sfida per conquistare la “gentildonna”. Viene emesso come un richiamo che propone la potenza virile. Le femmine possono anch’esse bramire, ma in modo meno prolungato e con un suono più acuto.

Maggiore è profondo e gutturale il suono è più grosso sarà l’animale. Infatti l’urlo del cervo è una sorta di “messa in mostra” che attirano le femmine. Il bramito dipende molto dalla stazza dell’animale ed è un indicatore del suo stato di salute. Torniamo a dire che più il suo è gutturale e prolungato e maggiore sarà la prestanza fisica e le dimensioni dell’animale.

Da non confondere con l’orso

L’urlo del cervo è un suono che avviene dalla gola e nel petto. Somiglia al muggito di un toro, ma che rimane comunque cupo. Noi pensiamo che somigli allo stridere di una porta quando ha i cardini arrugginiti. Ad ogni modo è molto forte perché nasce nella parte interna della gola, all’altezza del petto.

Non si deve confondere con quello dell’orso, anch’esso similare, ma quest’ultimo è più simile al ruggito di un leone. Facciamo questa precisazione poiché alle volte, con esemplari che sono più piccoli di stazza, l’orso potrebbe essere confuso con un cerco che esegue il suo richiamo.