I fondi pensione si dimostrano davvero convenienti? Lavorare sotto un contratto a tempo indeterminato offre una serie di vantaggi dal punto di vista pensionistico, mentre le diverse interruzioni contrattuali possono compromettere il calcolo del sistema contributivo nel lungo periodo. Nel corso degli ultimi anni diversi lavoratori dipendenti hanno deciso di aderire ai fondi pensione, suddivisi in due categorie differenti. Per comprendere le caratteristiche alla base dei fondi pensione prosegui la lettura di questo articolo ai paragrafi successivi.
Tipologie di fondi pensionistici
I fondi pensione vengono suddivisi in due diverse tipologie: quelle aperte e quelle chiuse. Il fondo pensionistico chiuso si lega ai diversi settori professionali. In questo caso il lavoratore dipendente deve aderire al fondo di riferimento al fine di ottenere dal proprio datore di lavoro il versamento dei contributi. Il fondo pensionistico aperto si presenta invece accessibile a qualsiasi categoria di lavoratore, dipendente e autonomo.
I piani individuali pensionistici, siglati in Pip, si presentano invece come una tipologia assicurativa con finalità pensionistiche sottoscrivibili da tutti i soggetti, ma molto meno convenienti rispetto alle principali tipologie sopra descritte. I fondi pensione prevedono costi bassi di gestione, mettendo a disposizione dei lavoratori diverse agevolazioni fiscali e un costo minore sulle tasse.
I fondi pensione presentano una tassazione agevolata tra il 9% e il 15%, più bassa rispetto all’aliquota della liquidazione lasciata all’interno dell’azienda. I lavoratori possono inoltre richiedere un anticipo sulla somma totale accumulata sul fondo pensionistico. Per richiedere un anticipo è necessario essere iscritti al fondo pensione da almeno 8 anni, come previsto dalle modalità per il Tfr.
L’anticipo può essere richiesto fino ad un 30% dell’importo totale presente sul fondo pensione, mentre il limite minimo pari a 8 anni può essere anticipato in caso di richieste a motivazioni sanitarie.
Il tasso tecnico
Il tasso tecnico influisce direttamente sulla somma complessiva della pensione integrativa. La rendita del fondo pensione, correlata al tasso tecnico, accresce con il passare degli anni. Per una rendita maggiore si rende necessario optare per la scelta di un tasso tecnico maggiore sin da subito, nonostante il rischio di una diminuzione della crescita nel periodo successivo. La restituzione della somma complessiva del fondo pensione avviene soltanto entro un limite di versamento pari a 65 mila euro. In altro caso il fondo pensione provvede alla restituzione della somma versata sotto forma di rendita vitalizia in aggiunta a quella erogata dall’Inps, oppure sotto forma di rendita reversibile in caso di decesso del sottoscrivente nei confronti del beneficiario.