Investire nell’argento conviene?

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Grazie ad una richiesta sempre crescente da parte del mercato sta diventando sempre più diffuso l’uso di investire nell’argento come bene di rifugio. Per bene di rifugio si intende un bene che possiede un valore intrinseco e sul quale si investe in momenti precari come lo è il nostro dal punto di vista economico, per mettere in salvo parte del proprio capitale tramutandolo in beni fisici che possano costituire una piccola riserva.

I pro e contro dell’investire nell’argento

Si può investire in diversi modi il proprio denaro acquistando argento in maniera diretta, e quindi incamerando oggetti fisici che siano fatti di questo  metallo prezioso, o intervenendo in maniera indiretta. Intervenire in modo indiretto investendo sull’argento può voler dire diventare proprietari di una quota azionaria di una determinata società, magari legata all’estrazione dell’argento. Le azioni in borsa della società miglioreranno il proprio andamento qualora aumentasse la richiesta di argento fatta dal mercato.

È fondamentale specificare che acquistare oggetti in argento con la speranza di rivenderli (presso un compro oro o un compro argento) non costituisce una fonte di investimento né una fonte di arricchimento. Questo perché l’argento si compra a prezzo di mercato ma si rivende ad un prezzo che può risultare anche più basso del 20%. Ad ogni modo, ognuno è libero di incamerare tutto l’argento che desidera nella speranza che in futuro cambi qualcosa nella valutazione di questo metallo e che la sua vendita possa fruttare di più.

I modi più diffusi per acquistare beni nel suddetto metallo sono quelli di acquistare argento in lingotti o acquistare monete. La seconda opzione che abbiamo citato è sicuramente la più proficua. I lingotti non possono aumentare il loro valore e devono essere adeguatamente protetti onde evitare furti. Anche per le monete si devono prendere le giuste misure cautelative ma- a differenza di quanto avviene per i lingotti- il vantaggio consiste nel fatto che le monete si possono inserire in un circuito collezionistico che ne prevede gli aumenti di valore a fronte di determinate caratteristiche.

Tanto per fare un esempio: potrebbe capitarci di acquistare a poco prezzo una moneta d’argento, salvo poi scoprire che si tratta di un esemplare raro. A quel punto potremmo rivendere la nostra moneta ad un prezzo superiore rispetto a quello da noi pagato per il suo acquisto. Superfluo dire che parliamo di operazioni da fare solo nel caso in cui si sia sicuri di non violare la legge (la moneta finita in nostro possesso potrebbe essere stata oggetto di furto o fulcro di altri reati). In generale, investire nell’argento non è proprio l’ideale per coloro i quali vogliano realizzare un guadagno economico: non basta acquistare azioni o monete per diventare maghi dell’economia. Iniziando ad investire senza delle adeguate conoscenze nell’ambito del settore in cui si vuole operare si potrebbe rischiare soltanto di svilire il proprio capitale.