Come stanno andando le cose in Italia lato mercato immobiliare? A rispondere a questa domanda ci pensano i dati del primo semestre dell’anno, momento di bilanci di indiscutibile importanza, raccolti dalla società Immobiliare.it Insight.
Cosa portano alla luce? Innanzitutto una generale crescita dei prezzi delle case in vendita. Si parla, per la precisione, di un aumento che si aggira attorno al 5% per i prezzi al metro quadro.
Degno di interesse è anche il segno positivo riguardante i numeri delle richieste di case in vendita. Nel primo semestre di quest’anno, il valore sopra menzionato è aumentato del 16%.
Si riscontra, invece, un generale calo dell’interesse per le locazioni, soprattutto nei grandi centri urbani. Numeri alla mano, si ha a che fare con una perdita media del 6%.
Nei piccoli comuni, invece, il trend rimane all’insegna della positività, con incrementi medi che si aggirano attorno al 3,3% circa.
Gli esperti attivi nel settore real estate hanno commentato questi dati sottolineando come, al primo accenno del processo di taglio dei tassi dei mutui, che sta comunque avvenendo con maggior lentezza del previsto, molti italiani abbiano scelto di ripescare dal cassetto dei progetti quello relativo all’acquisto della casa con il ricorso al mutuo.
Per parlare di vera e propria ripresa, però, è ancora troppo presto. Come evidenziato nei giorni scorsi dal Presidente di Nomisma Luca Dondi, intervistato da diverse testate in occasione dell’uscita del periodico osservatorio sul mercato immobiliare firmato dagli esperti della celebre società di consulenza bolognese, le banche continueranno a mantenere un atteggiamento all’insegna della prudenza per quanto riguarda le maglie di accesso al credito.
Il timore, infatti, è che l’attuale situazione economica non rosea possa impattare sui posti di lavoro, aprendo la strada a numerosi casi di potenziale insolvenza.
In ogni caso, timidi segnali di cambiamento ci sono, come dimostra anche il minor interesse verso gli affitti nelle grandi città le quali, in ogni caso, scontano la grande criticità di canoni non facilmente accessibili, soprattutto per i single.
Compravendite immobiliari: alla scoperta dei valori positivi
Nel corso del primo semestre di quest’anno, tutti i valori relativi alle compravendite immobiliari hanno palesato segni positivi. La crescita ha riguardato, infatti, anche lo stock immobiliare disponibile, aumentato, seppur con grandi variazioni da zona a zona, del 21,7%.
Una fase di consolidamento
In questo periodo, che sta vedendo gli italiani che si approcciano all’acquisto di casa comprensibilmente più esigenti sulla qualità – non a caso, sono in costante aumento le visite a portali come Immobiliovunque.it, sito dove sono presenti solo annunci pubblicati da agenzie immobiliari – gli esperti descrivono la situazione del mercato immobiliare usando il termine “consolidamento”.
Si ha a che fare, ribadiamo, con una domanda dai volumi sostenuti. Accanto a questo dato, però, si può notare una distribuzione più capillare e rilevante degli immobili disponibili sul mercato.
Tutto questo si può tradurre in un aumento dei tempi medi necessari alla vendita.
Tornando agli indicatori positivi, c’è una buona notizia: aumenta, nel primo semestre di quest’anno, anche quello dell’indice di affordability. Di cosa si tratta? Del risultato di un monitoraggio che prende in considerazione il livello di accessibilità del mercato immobiliare da parte della famiglia italiana media.
Su scala semestrale, è aumentato dell’1,5%. Se, invece, si guarda al dato del trimestre, si può notare un aumento dell’1%.
Oggi come oggi, un single con stipendio medio in Italia si può permettere, acquistando casa da solo, circa il 28% degli immobili disponibili su scala nazionale.
Ancora una volta si palesano differenze a seconda della zona del Paese che si prende in considerazione. L’indice di affordability, infatti, nel primo semestre è calato nelle Regioni del Nord e aumentato, per esempio, in quelle dell’Italia centrale, con una crescita dell’1,7%.