Mai pensato a quali sono i turni in un ospedale. Quali sono le ore che i medici e infermieri devono fare. Gli ospedali sono aperti H24, ma le visite mediche avvengono in determinati giorni e orari. I controlli e le visite ai pazienti ricoverati in altro orario, di solito nel pomeriggio. Poi ci sono i turni dei pronti soccorsi con una richiesta di lavoro in notturno.
Turni ospedalieri, come si strutturano?
I turni dei sanitari all’interno di un ospedale sono di 40 ore a tempo pieno, con pagamento di qualsiasi straordinario venga poi richiesto per necessità ospedaliere. Le trasferte, trasferimenti o sostituzioni, devono essere retribuite al doppio della corrente paga. La disponibilità data dai medici e a loro discrezione e non obbligatoria.
Ecco che quindi si ha a che fare con un contratto di 40 ore settimanali. Poi ci sono i classici part-time divisi in 25 ore o 30 ore settimanali.
Ovviamente le ore devono essere poi studiate in 8 ore continuative, da cambiare in una settimana la mattina e una la sera o la notte. Oppure spezzettate in base alla necessità del nosocomio in questione.
La legge cosa dice per i sanitari ospedalieri
Fu nel 2003 che la legge richieste di attuare una diversità per strutturare dei buoni piani di lavoro. Tutto per evitare uno sfruttamento eccessivo di nuovi medici e infermieri. I sanitari hanno avuto un miglioramento dell’orario di lavoro con nuove integrazioni, modifiche e pagamento di extra.
L’orario di lavoro full time, cioè a tempo pieno, deve essere di massimo 40 ore. Se ci sono dei casi eccezionali, come molti pazienti che sono in fila o che hanno delle visite improvvise. Codici rossi oppure problemi di urgenza, le ore straordinarie devono essere retribuite. Da un lato il medico non si può esimere, per giuramento a Ippocrate, di prestare soccorso medico a chi ne ha bisogno. Dall’altro gli ospedali non se ne possono approfittare.
La realtà attuale negli ospedali
Causa la pandemia e un forte aumento dei pazienti di ogni genere, purtroppo assistiamo ad una realtà ospedaliera che ci fa venire i capelli bianchi. Mancano oltre 200.000 infermieri e circa 60.000 medici specializzati. Un dramma che ci porta ad avere poi delle difficoltà piuttosto seriose quando ci sono coloro che hanno bisogno di un cardiologo, ortopedico o oncologo. Tant’è che sono stati richiamati, sia per operare che per insegnare, dottori andati in pensione.
Tutto il personale ospedaliero si ritrova a dover affrontare spesso dei turni massacranti che gli ospedali non sempre pagano correttamente. Una sorta di sfruttamento dell’etica morale.