Le scommesse sportive ne hanno fatta di strada negli ultimi 74 anni, passando dalla famosa schedina del Totocalcio fino ai moderni servizi di betting online. L’evoluzione delle giocate sportive ha interessato per decine di anni il monopolio pubblico, con la gestione statale che ha permesso al nostro Paese di finanziarie importanti opere in ambito sportivo, arrivando al giorno d’oggi alla liberalizzazione del mercato e all’introduzione del sistema delle concessioni ADM con licenza AAMS.
Ripercorrere questa storia significa capire come il settore delle scommesse legali è cambiato dal secondo dopoguerra ad oggi, con il boom del betting virtuale avvenuto negli ultimi 10/15 anni. Oggi sempre più appassionati si rivolgono a bookmakers online come 1Bet e molti altri operatori ancora, società con licenza europea le quali propongono piattaforme digitali di ultima generazione. Ad ogni modo il fascino della vecchia schedina rimarrà unico e indimenticabile per molti appassionati.
La nascita della schedina e del sistema del Totocalcio
In Italia le scommesse sportive sul calcio sono nate ufficialmente nel 1946, su un’idea del giornalista Massimo Della Pergola, il quale inventò un sistema che prevedeva dodici risultati possibili. Due anno dopo il governo di allora, guidato dal Presidente Luigi Einaudi, capì subito il potenziale per l’Erario di questo gioco, perciò dal 1948 la schedina passò ai Monopoli di Stato e assunse il celebre nome di Totocalcio, assegnandone la gestione alla concessionaria Sisal.
Con la stagione 1950/51 venne apportata la prima importante modifica, l’aggiunta di un risultato arrivando dunque a 13 possibilità, una connotazione che fece iniziare a chiamare la vincita al Totocalcio con fare tredici, in quanto si trattava del massimo premio ottenibile con la schedina. Fin da subito il Totocalcio fu un vero e proprio successo, con milioni di italiani che cominciarono a giocare la schedina in vista delle partite di calcio della domenica sportiva.
Questo gioco iniziò a portare molti soldi nelle casse dello Stato, un risultato considerevole tenendo conto della situazione in cui versava l’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Le entrate vennero utilizzate per finanziarie importanti lavori di ammodernamento degli impianti sportivi e nuove costruzioni per supportare lo sport in Italia, poiché ben un terzo dei ricavi confluivano nelle casse del Coni, mentre il restante andava nelle casse dello Stato e serviva per erogare le vincite ai giocatori.
L’evoluzione della schedina nel corso del XX secolo
Dal 1946 in poi il Totocalcio subì varie modifiche e aggiornamenti, un modo per cercare di rendere la schedina sempre appassionante e coinvolgente in base all’evoluzione del calcio nel nostro Paese. Dopo l’inserimento del 13° risultato nel 2003 si arrivò a 14 gare, oltre all’aggiunta del sistema che premiava i primi 9 risultati esatti ottenuti nella prima colonna. Nel 1994 invece apparvero altre opzioni legate al Totocalcio come il Totogol, in cui bisogna indovinare i 7 incontri con il maggior numero di gol.
Per quanto riguarda le vincite la più alta in assoluto fu registrata il 7 novembre del 1993, quando tre fortunati giocatori riuscirono a portarsi a casa un tredici da 5 miliardi di lire ciascuno. Lo stesso anno ci fu anche il montepremi più elevato del Totocalcio, con una raccolta che arrivò a 34,4 miliardi di lire. Tuttavia vennero realizzati ben 1.400 tredici, che offrirono una vincita più modesta di appena 12 milioni di lire per ciascuna delle persone che fecero tredici alla schedina.
La crisi del Totocalcio e l’arrivo del betting online
A partire dagli anni duemila il Totocalcio cominciò a entrare in crisi, infatti lo Stato iniziò a proporre nuovi giochi di grande successo come il Superenalotto, inoltre si passò dal sistema centralizzato dei Monopoli di Stato verso una certa liberalizzazione del settore delle scommesse sportive. Con le nuove concessioni ci fu l’ingresso delle aziende private di betting, le quali iniziarono a offrire altre modalità di scommesse sempre più sofisticate e coinvolgenti, una situazione che portò lentamente all’accantonamento della vecchia schedina.
Negli ultimi anni sono poi sorti i servizi di betting online, con la possibilità di scommettere sul web all’interno di piattaforme specializzate, presso cui aprire un conto e giocare in modo digitale, non solo sul calcio ma su decine di sport diversi e con tantissime combinazioni possibili. Il mercato moderno ha relegato il Totocalcio in secondo piano, un gioco ormai legato al passato e alla storia delle scommesse sportive del XX secolo, tuttavia è innegabile il contributo che la schedina ha offerto al rilancio dello sport in Italia con l’aiuto di milioni di appassionati.