Musa della commedia: scopriamo la leggenda di Talia

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Tali è stata definita la musa della commedia, presente in numerose rappresentazioni, è una delle muse più conosciute della mitologia antica. Molti scrittori e filosofi Greci hanno passato la loro vita a scrivere e a studiare su testi veramente importanti per quell’epoca, molti di essi sono sopravvissuti al tempo e ai secoli, infatti studiandoli e traducendoli ora si sono spesso trovati riferimenti a particolari nomi, alle loro storie e a come sono nate queste particolari Muse che ispiravano in modo diverso le persone. In questo documento tratteremo principalmente della Musa di nome Talia ed in seguito andremo a vedere l’etimologia di altre muse

Leggenda di Talia, la musa della commedia

La Musa di nome Talia è la terza musa nata da Zeus e Mnemosine, è rappresentata in vari disegni e scritti come una bellissima ragazza sempre allegra che ha una corona di edera in testa e tiene in mano una maschera della commedia e del teatro.

Persino Ugo Foscolo le venerava dicendo che sia lei che la corona d’alloro rappresentavano la sua umiltà e semplicità della sua vita dedita alla poesia.

Inoltre è ritenuta la madre delle Cibele, donne che inventarono il tamburo e la musica con cui curarono la tristezza di Zeus.

Etimologia delle Muse

Queste piccole divinità sono raffigurate come bellissime ragazze nate da Zeus e dalla Titanide Mnemosyde­, dato che la loro sede era il Monte Elicona, venivano anche chiamate Eliconie.

Esse sono nove sorelle e ognuna ha un nome e un particolare potere che esprimevano aiutando le persone e anche gli Dei che abitavano sul Monte Olimpo:

  • Clio: musa della storia;
  • Euterpe: musa della poesia;
  • Thalia, o Talia: musa della commedia;
  • Melpomene: musa della tragedia;
  • Tersicore: musa della danza;
  • Erato: musa della poesia dolce, ma anche della mimica e geometria;
  • Polimnia: musa della mimica e dei canti inni di lode;
  • Urania: musa dell’astronomia;
  • Calliope: musa della poesia eroiche, leggendarie.

Anche se erano figlie del padre di tutti gli Dei, era Apollo, Dio del sole, il loro protettore dato che era anche il Dio della medicina e della poesia.

Molti scritti antichi infatti nominano spesso Apollo ad aiutarli per fare il loro lavoro di medicina o attori di teatro per fare al meglio la propria carriera.

Molti pittori poi hanno rappresentato queste Muse come ragazze Greche bellissime, in pose di danza e con particolari oggetti in mano che aiutavano anche a inquadrarle e a ricordarle meglio:

  • Clio è spesso raffigurata con una pergamena srotolata in mano;
  • Euterpe è raffigurata con un flauto in mano;
  • Thalia viene raffigurata con in mano una maschera ridente, oppure una ghirlanda d’edera e un bastone;
  • Melpomene invece ha tra le mani una maschera triste, oppure con il bastone di Ercole e una spada;
  • Tersicore ha in mano sempre una lira;
  • Erato tiene in mano un rotolo di pergamena;
  • Polimnia è l’unica musa che non ha oggetti;
  • Urania in una mano ha un bastone che punta sempre il cielo;
  • Calliope ha tra le mani uno stilo e una tavoletta di cera, oppure con un rotolo di pergamena che tiene solo nella mano sinistra.