La Banca Centrale Europea: le competenze.

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bceLa notizia finanziaria del giorno. Questa settimana la Banca Centrale Europa torna al centro dell’attenzione grazie all’asta di rifinanziamento del sistema bancario. Le aspettative degli investitori, che si attendevano la distribuzione di oltre 100 miliardi di euro, sono state deluse. Il livello di liquiditá iniettato negli istituti di credito è stato infatti decisamente piú basso, 82,6 miliardi distribuiti a 255 banche.

Nonostante l’esito diverso dalle attese, la mossa della Bce ha comunque avuto un effetto sui mercati finanziari, spingendo in alto sia l’indice Eurostoxx che gli indici spagnolo e tedesco. Mitigato l’effetto sul Ftse, l’indice londinese, sul quale pesa l’incertezza del referendum scozzese.
Chiunque investa in finanza, sia acquistando azioni reali che facendo trading con i cfd, sa bene quanto sia importante il ruolo della Banca europea, attualmente presieduta dall’italiano Mario Draghi.

Proviamo però a fornire una spiegazione comprensibile anche a chi di finanza non se ne intende.

Cosa fa una banca centrale? Il ruolo tradizionale di una banca centrale è legato alla salvaguardia dell’equilibrio del mercato della moneta. Tutte le banche centrali (dalla Banca d’Italia alla Banca d’Inghilterra) emettono e gestiscono la valuta nazionale. Qui sta il punto cruciale da comprendere. Il valore della moneta dipende da numerosi fattori, uno dei più importanti è proprio la quantità di moneta in circolazione (in sintesi, questo è l’assunto base della Teoria Quantitativa della Moneta, ipotizzata da David Hume e poi formalizzata da Irving Fisher e Milton Friedman). Questo stesso ruolo è assolto in Europa dalla Banca Centrale Europea (Bce), fondata nel 1998 a seguito della messa in liquidazione dell’Istituto Monetario Europeo, organismo che aveva il ruolo temporaneo di rafforzare la collaborazione tra le diverse banche centrali nazionali.
La Bce ha sede a Francoforte sul Meno ed è composta da tre organi:

– Il Consiglio Direttivo, che definisce la politica monetaria (quindi decide in maniera univoca sui tassi d’interesse e sull’emissione di nuova moneta)
– Il Comitato Esecutivo, che realizza concretamente le politiche coordinando le varie banche centrali nazionali (ed è a capo di questo comitato che siede il Presidente, detto anche Governatore, della Bce)
– Il Consiglio Generale, che svolge soprattutto compiti di consulenza e ricerca.

Lo scopo principale della Bce è mantenere sotto controllo i prezzi e quindi il potere d’acquisto dell’area Euro. La lista completa degli obiettivi è stata elencata nel Trattato di Maastricht (1992).
La Bce non è solo un organo politico, non si limita a prendere decisioni, ma realizza operazioni di mercato aperto: acquista e vende titoli di Stato per gestire tassi d’interesse e liquidità. Questo è forse il punto più ostico per i non economisti. Acquistando e vendendo titoli di Stato, la Bce opera su domanda e offerta di moneta. Quando l’offerta di moneta aumenta, i tassi d’interesse diminuiscono e viceversa. Ogni Stato è poi tenuto a tenere da parte una quota di moneta sufficiente a stabilizzare i tassi, si tratta della riserva obbligatoria.

Proviamo a fare un esempio. Una nazione come l’Italia flagellata dal debito pubblico mette in vendita titoli di Stato per fare cassa. Acquistando quei titoli la Bce immette soldi nel sistema Italia. L’aumento di liquidità fa diminuire i tassi d’interesse. La disponibilità del bene, in questo caso la moneta, lo rende in pratica meno caro, come avviene per qualsiasi prodotto.
Abbiamo fin qui illustrato il meccanismo di base. Chiaramente, le funzioni della Bce non si limitano alla gestione dei tassi e della liquidità, ma queste sono le attività che influenzano in modo più pesante i mercati.