In assenza di una vera e propria educazione sentimentale, spesso del tutto sottovalutata in famiglia, come d’altra parte anche tra i banchi di scuola, sarà inevitabile purtroppo che si moltiplichino fenomeni come lo stalking o altre forme di persecuzione, o di intendere in modo distorto e malato l’amore e il possesso dell’altro.
Lo stalking è un reato veramente odioso e purtroppo di grande gravità e attualità, riconosciuto nel nostro ordinamento solo relativamente di recente, ed è perseguibile dalla legge italiana grazie al Decreto numero 11 del 23 febbraio 2009. Come si legge nel Codice mette in atto stalking “chiunque, con condotta reiterata, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura”.
Il reato di stalking racchiude vari possibili comportamenti persecutori, in genere continuativi nei confronti di una persona della quale si minacciano il benessere, la libertà e la salute e integrità psico-fisica.
Le vittime di stalking affrontano una serie di sfide e conseguenze potenzialmente molto gravi e stressanti e giustamente ci si concentra su queste. Ci si focalizza sulle vittime, ma può anche capitare che le accuse si stalking siano false, come tutelarsi in questo caso, per non passare da molestatore, quando in realtà si è vittima a propria volta?
Come tutelarsi in caso di false accuse di stalking?
Cosa fare in caso di false accuse di stalking? Può trattarsi di una situazione davvero molto spiacevole e potenzialmente dannosa, potrà tornare utile affidarsi ad un investigatore privato per ricevere tutto il supporto necessario e dimostrare, prove alla mano, la propria innocenza, nelle sedi e i modi opportuni e previsti dalla legge. Ogni approssimazione o improvvisazione andrà invece di contro sempre evitata.
Se si viene accurati di stalking si riceverà una denuncia querela, questa è bene saperlo, deve essere presentata entro e non oltre sei mesi dal compimento di quello che viene contestato come un atto persecutorio. Se il termine è stato oltrepassato, allora la querela sarà improcedibile e un qualsiasi bravo avvocato difensore potrà tranquillamente eccepirlo nelle sedi e modi opportuni.
Oltre a questioni formali e temporali, sarà come ovvio possibile cercare di dimostrare la falsità delle accuse. Questo dovrà avvenire presentando al Giudice prove sulla propria condotta. Ad esempio, alla fine di una relazione, continuare a telefonare o inviare messaggi all’ex partner non è automaticamente stalking, a patto che la propria condotta non sia tale da poter generare ansia e paura, o peggio un fondato timore per l’incolumità.
Se eventuali telefonate o messaggi sono di una discreta mole, ma non considerate gravi, l’accusa di stalking potrebbe venire derubricata in molestie telefoniche, ovvero un reato contravvenzionale, sostanzialmente di poco conto.
Importante nel caso in cui ci si senta vittime di una macchinazione sarà affidarsi a dei professionisti che ci possano aiutare a dimostrare la nostra innocenza e totale estraneità ai fatti contestati, come un investigatore privato competente. Si potrà arrivare a dimostrare, con il giusto supporto, il movente di una eventuale falsa accusa di stalking.
Bisognerà dimostrare al Giudice che le accuse di stalking rientravano in un piano calunnioso ben preciso e orchestrato, come sovente viene messo oggi in atto da una moglie tradita, un’amante gelosa o in vari casi per vendetta personale. Oggi molti casi di stalking in realtà si basano su false accuse. Bisogna ovviamente sempre trattare ogni situazione con la massima obiettività e tutelare tutte le parti in gioco, senza dare nulla per scontato. Questi sono reati delicati, che come ci insegna la cronaca possono portare a esiti spesso davvero tragici.